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La storia dei bermuda: Un’evoluzione della moda femminile

La storia dei bermuda: Un'evoluzione della moda femminile

Una delle più grandi rivoluzioni nel corso della moda femminile  stato l’utilizzo dei pantaloni anche da parte delle donne. Un vero e proprio scandalo all’inizio! E c’è stato appena il tempo di abituarsi a questo cambiamento che è arrivato un altro elemento a lasciare perplessi i benpensanti: la gamba messa in bella vista.

Prima della minigonna di Mary Quant, a mettere in mostra caviglie, polpacci, ginocchia e un po’ di coscia sono stati i pantaloncini corti nelle loro varie accezione, bermuda compresi. All’inizio del secolo scorso sono stati considerati capi da uomo, per poi arrivare a essere presenti anche nei guardaroba femminili. Sono versatili, facilmente adattabili a ogni occasione d’uso e a ogni outfit con i giusti accessori. Ma come sono nati? Vediamo un po’ di storia

L’origine del nome

La prima cosa che salta all’occhio, anzi all’orecchio, è la coincidenza fra il nome di questi pantaloni e il noto arcipelago del Nord dell’Atlantico che ospita l’omonimo Triangolo. Ebbene, coincidenza non è: questo capo di vestiario prende nome proprio da quelle isole.

La popolazione autoctona indossava questo tipo di pantalone da tempo ed è tuttora considerato elegante. La fama a livello mondiale arrivò durante la guerra, quando i militari cominciarono a farli propri, per la praticità e la freschezza. Da lì si diffusero nell’uso quotidiano e nella popolazione civile, anche se ancora riservati solo agli uomini.

Le origini del bermuda nel settore sportivo

I pantaloncini corti sono nati alla fine del 1800 solo per i bambini. Venivano indossati con i calzettoni lunghi, ed avere pantaloni lunghi segnava un po’ l’ingresso nell’età adulta.

Allora le donne portavano solo gonne, anche perché era loro proibito l’accesso a una serie di azioni considerate maschili che richiedevano proprio i pantaloni. Fra queste, una serie di attività sportive.

Poi anche le donne hanno iniziato a praticare sport ma spesso con la gonna, finché la praticità ha avuto la meglio e ha cominciato a modificare anche la moda.

Secondo alcuni, è possibile persino identificare la prima donna che indossò un paio di pantaloncini da donna: fu Alice Marble, tennista statunitense di grande talento. Nel 1933 scese sul campo di terra battuta cin un paio di pantaloncini in versione femminile che lasciavano scoperte anche le ginocchia. Un episodio che destò grande scalpore, ma nulla potrà fermare il cambiamento che era iniziato.

Le pin up

In poco più di un decennio i bermuda sono passati da essere capo di vestiario di una divisa sportiva a capo di abbigliamento diffuso in ogni guardaroba femminile. Nel 1948 la rivista di moda di livello internazionale Vogue per la prima volta utilizzò l’espressone “bermuda shorts” per parlare di moda femminile. I bermuda stavano prendendo il loro posto accanto ai modelli capri e “pedali”, che arrivavano fino a metà polpaccio, lasciando scoperta almeno la caviglia.

 

Gli anni ’50 sancirono il trionfo dei bermuda, consacrati dalle pin up, che li indossavano spesso molto aderenti. Ma trovò molto successo anche il modello un po’ più morbido sui fianchi e sulle gambe e aderente in vita, tipico della moda di quel periodo.

Così si arriva agli anni ’60, quando i bermuda si riducono drasticamente in quanto a lunghezza. Arrivano gli shorts corti, a volte anche cortissimi. Li indossano anche le icone dello stile e i personaggi del cinema e della tv, da Brigitte Bardot alla nostra Raffaella Carrà.

I bermuda stavano ormai abbandonando le loro origini legate all’ambito militare prima e sportivo poi. Anche gli uomini cominciavano a usarli come capo di abbigliamento casual non più legato a specifici settori.

Gli ultimi decenni del ‘900

Gli anni ‘70 hanno visto l’ario e il predominio della minigonna e dei pantaloni a sigaretta, poi gli anni ‘80 la moda dominata dal jeans e dal colore. I bermuda erano sempre presenti, ma usati soprattutto dagli uomini per il tempo libero.

Con l’arrivo degli anni 2000, i bermuda sono tornati prepotentemente nelle collezioni degli stilisti e quindi sulle passerelle. Non solo sinonimo di pantalone corto da città, ma capo elegante da usare anche in ufficio e negli impegni formali. Se per l’uomo è ancora un po’ discutibile l’uso del bermuda in qualsiasi occasione, i tanti modelli femminili permettono davvero di creare qualsiasi tipo di outfit.

I bermuda in lino o in stoffa, con taglio classico e risolto, sono una alternativa alla gonna per qualsiasi occasione; con i giusti accessori, diventano eleganti. Quelli in jeans restano più sportivi, ma con i giusti accessori richiamano subito il fascino immortale delle pin up anni ’50, coloro che li portarono alla ribalta.