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Sostenibilità e moda: il ruolo del lino

Sostenibilità e moda: il ruolo del lino

Siamo tutti abituati a vedere gli abiti già confezionati nei negozi: al massimo qualche stola e pezzo di stoffa quando andiamo da un sarto. Ma sappiamo da dove hanno origine i tessuti naturali? Il lino per esempio è una pianta dai fiori con un caratteristico colore tra il viola e il blu, che cresce spontaneamente nelle regioni settentrionali del continente europeo.

La produzione, oggi meccanizzata, è simile quella che avveniva secoli fa: le fibre della pianta vengono fatte macerare e poi lavorate sui telai. Il processo di coltivazione è semplice e anche per questo il lino è il tessuto con il più alto tasso di sostenibilità.

Acquistare capi in lino quindi non è solo una buona scelta dal punto di vista estetico e della vestibilità, ma fa anche del bene alla madre Terra. Ecco quindi qualche motivo per cui il rapporto fra sostenibilità e moda è aiutato dai capi realizzati con questo tessuto.

Facile da coltivare

Il lino è un tessuto dalla storia millenaria, la cui produzione è completamente naturale e assolutamente sostenibile. Infatti per coltivare le tipiche piante dai fiori viola serve una quantità di acqua decisamente inferiore rispetto ad altre coltivazioni, fra le quali anche il cotone. Data la preziosità di una risorsa fondamentale come l’acqua, già solo questo dato mette il lino in una posizione privilegiata in tema di prodotti green.

Oltre a questo, la pianta del lino cresce facilmente richiedendo un uso davvero minimo di fertilizzanti e altri prodotti chimici, a tutto vantaggio del benessere del suolo e riducendo l’inquinamento delle acque.

Infine c’è da aggiunge un altro aspetto: queste piante hanno un altissimo tasso di rendimento per ettaro; in parole semplici, significa che nel minor spazio possibile è possibile ricavare una grande quantità di prodotto finale. Meno spazio sfruttato quindi, meno acqua e meno quantità di energie e combustibile per coltivare i campi.

E’ biodegradabile

Il lino è un tessuto naturale e questo significa che si degrada in tempi molto più brevi rispetto ai tessuti sintetici, che da questo punto di vista sono “parenti” della plastica. Quindi una volta eliminato dall’armadio, il capo in lino richiede meno acqua ed energia per essere trasformato e riutilizzato, ma anche meno tempo per degradarsi autonomamente. Bisogna ricordare che in questo mondo “nulla si crea e nulla si distrugge”, quindi quando eliminiamo qualcosa noi immaginiamo che venga completamente eliminato, ma sotto qualche forma rimane sempre. Più i prodotti che utilizziamo sono di origine naturale, più questo processo è semplice e allineato alle necessità dell’ambiente.

 Ha un lungo ciclo di vita

Chiunque abbia indossato un abito o un pantalone di lino sa che questo tessuto facilmente prende le pieghe e meno facilmente torna liscio. Questo dettaglio, sebbene sia un minimo fastidio di tipo estetico, è dovuto alla resistenza delle fibre interne.

Per questo il lino ha un lungo ciclo di vita: non si rovina con il sole, resiste a lavaggi frequenti e all’usura del tempo. Anche dal punto di vista economico quindi, sebbene i capi in lino possano costare qualcosa in più rispetto alle fibre sintetiche, sul medio lungo termine si trasformano in un risparmio. Significa anche avere meno capi nell’armadio, di migliore qualità e di lunga durata; il che si traduce in un minor quantitativo di rifiuti da immettere nell’ambiente, che purtroppo ne sta accogliendo troppi da troppo tempo.

Un prodotto antimicotico e anallergico

Una delle migliori proprietà de lino, che lo rendono il tessuto migliore da mettere a contatto con la pelle nella stagione calda, è la sua alta capacità di assorbente. Eliminando così il sudore dalla pelle, lascia una sensazione di freschezza addosso.

Ma questo processo non ha benefici solo al tatto, ma anche sulla salute: evita il formarsi di habitat adatto a ospitare funghi e spore. Per questo le lenzuola di lino sono molto ricercate: essendo un antimicotico e antibatterico naturale, è inattaccabile da muffe, acari e altri microrganismi.

In termini di sostenibilità si traduce con un minor uso di prodotti al momento del lavaggio, dato che non c’è bisogno di aggiunge prodotti chimici per evitare muffe né igienizzanti.

Infine è anallergico, come il cotone. Questo lo rendo il tessuto migliore non solo per quelle persone che già sanno di essere soggetti allergici, ma anche per tutti quei soggetti fragili che potrebbe sviluppare allergie, come i neonati o gli anziani.